Ariecchice!
Con il ddl Mirabelli si potrebbe configurare il divieto assoluto di pubblicità e vedere il settore del gioco online del tutto castrato dell'unico mezzo che consente la ricezione di utenti in un'area sicura e più tutelante.
Perché il gioco online è più sicuro e offre maggiori tutele?
Poiché tutti i movimenti di denaro eseguiti da un conto online sono tracciati via web ed associati a un codice fiscale univoco e reale. Scarse le possibilità di furberie, di riciclaggio di denaro comparate alla rete fisica, dove - ricordiamo - non è richiesto alcun codice fiscale o l'esibizione di un documento d'identità per giocare una schedina o a una slot.
Questo un estratto della proposta di legge avanzata alla Camera.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
(Divieto di pubblicità per i giochi con vincite in denaro)
1. E’ vietata qualsiasi forma, diretta o indiretta, di propaganda pubblicitaria, di ogni comunicazione commerciale, di sponsorizzazione o di promozione di marchi o prodotti di giochi con vincite in denaro, offerti in reti di raccolta, sia fisiche sia online.
2. La violazione del divieto di cui al comma 1 è punita con la sanzione amministrativa da euro 50.000 ad euro 500.000.
Ma veniamo al punto però! Già, chi compra la pubblicità, nel settore dei giochi?
Il 40% della pubblicità del gioco è relativa al gioco online, circa il 30% dalle lotterie (SuperEnalotto, 10 Lotto, GrattaeVinci e compagnia cantante) e circa il 20% il betting che è sia online sia offline. Come è facilmente intuibile, il divieto assoluto della pubblicità porterebbe a colpire in pratica solo e soltanto il gioco online, niente altro (effettivamente per le slot nei bar non ci sono campagne pubblicitarie con i banner o spot in tv :-).
Inoltre, al momento, il gioco online è l'unico assett del settore giochi che ha un tracciamento del comportamento di gioco e di spesa associate al codice fiscale, volto sia alla limitazione e all'individuazione di dinamiche truffaldine ma anche e soprattutto ai comportamenti configurabili come ludopatici.Sì, di fatto il gioco online è l'unico mezzo che assicura, per il momento, una sicura identificazione dei comportamenti di gioco, di spesa e di salute.
Cosa si prefigge questa proposta di legge?
Non si comprende bene. Di salvare le apparenza generando più problemi.
Perché il DDL Mirabelli dovrebbe generare più problemi?
Perché il gioco online oltre ad essere tracciato, non genera dipendenza (questo emerge dalle survey statistiche come anche e soprattutto dai dati censuari) e interessa solo il 2% degli utenti internet (circa 550k su 30M di italiani online, fonte: AudiWeb e Osservatori Gioco Online Politecnico di Milano). In un Paese dove il tasso di penetrazione di internet è di circa il 50% (30M di italiani online su 60M) con la pubblicità vietata, una parte di utenza disconoscerà l'offerta online. L'offerta competitiva del canale online è, secondo la Commissione Europea l’unica efficace misura di contrasto dell’offerta illegale.
Ma cosa succederebbe se entrasse in vigore il DDL Mirabelli?
Per il cittadino? Niente! Sì perché il ddl vieterà solo la pubblicità e non le slot nei baretti, non le VLT - sai com è, fanno comodo quelle, fanno cassa -.
Per la collettività? Manderebbe a spasso qualche altro migliaio di dipendenti di Aziende del settore, poiché il divieto di pubblicità di fatto farà drasticamente ridurre il numero di concessionari AAMS.
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